mercoledì 25 febbraio 2015

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Nel 2015 gli abitanti di Caira, restano appesi ad un filo!


 Più che una questione di immagine, il gruppo è stato creato con il semplice intento di non lasciare nel dimenticatoio una comunità a pochi passi da Cassino. In particolare si vuole dare voce a tutti coloro che non possono usufruire di una connessione a larga banda e che perciò sono penalizzati nell'esercitare il proprio diritto di cittadini digitali.
I residenti si sentono di serie B. Per loro, nell’epoca dei robot interattivi e di altri mille ritrovati della scienza e della tecnologia avanzata, non c’è un servizio basilare: la copertura Adsl. Internet-lumaca e reclami inoltrati direttamente alla Telecom.
L'Adsl non è altro che una tecnologia innovativa che consente di trasformare una linea telefonica normale in una linea digitale ad alta velocità offrendo noti vantaggi: connessione ad internet venti volte superiore a quella analogica (linea normale di casa); videoconferenza (vedere l'interlocutore e parlare con lo stesso in qualsiasi parte del mondo); utilizzazione del telefono normale contemporaneamente alla ricezione di un fax o durante il collegamento ad internet; collegamento di 24 ore su 24 senza il controllo della tariffa a tempo; e soprattutto nessun rischio di vedersi addebitare somme astronomiche per connessioni non volute (ingannevoli) sulla bolletta telefonica.
Avere l'Adsl significa possedere uno strumento potentissimo che potrebbe rivoluzionare la vita di molti, offrendo opportunità di lavoro anche a coloro che, per sfortuna o per volere del destino, non hanno potuto né affacciarsi al mondo del lavoro né far conoscere le loro potenzialità lavorative.
Le innovazioni tecnologiche non fioriscono a Caira. Tra le tante novità tecnologiche c'è nè una, la più importante, che passa inosservata e sfugge agli occhi di molti: l’ADSL!!! Non vogliamo aspettare decenni per avere l'Adsl a Caira?!?! Allora cosa fare, tutti in pellegrinaggio a Cassino per usufruire di questa linea digitale!? Lo sgomento è generale! Va sottolineato il fatto che, a risentire di tale mancanza non sono solo le famiglie ma, anche la Posta e altre attività commerciali.
Grazie al contributo dei suoi partecipanti, il gruppo espone i veri problemi di Caira cercando di abbattere il silenzio delle “Autorità” e permette a chiunque di dare la propria testimonianza .
In quanto creatore e promotore di questo gruppo, ho ricevuto nei giorni scorsi diverse e-mail di cittadini che, apprezzando il lavoro svolto nel gruppo di facebook, hanno espresso tutta la loro insoddisfazione per questo stato di cose.
Non capita spesso di ricevere complimenti per il lavoro svolto, specialmente da persone che non si conoscono. E non è nemmeno mia abitudine presentarle in pubblico ma questa volta è opportuna un’eccezione, visto che nell’email “qualcuno” si complimenta con tutto il GRUPPO di facebook . La testimonianza di “utente deluso” merita di essere diffusa: è l’ennesima prova del disagio che provoca la mancanza di servizi e strutture nella frazione di Cassino.
Seguiteci sul gruppo facebook: Caira il paese senza diritto!
Benny Grossi

sabato 9 marzo 2013

Un pericolo per motociclisti, pedoni e auto.



Camminare per le strade di un piccolo paese di periferia dovrebbe sgomberare il pensiero dagli affanni della vita cittadina fatta troppo spesso di traffico, stress e rumore, per immergerlo nella bellezza della natura e nei ritmi più umani della vita di paese. Forse, è esattamente questo ciò che pensano coloro che si trovano di passaggio nella frazione di Caira: aria salubre, tanto verde, niente palazzi, piccole botteghe, bambini che giocano tranquillamente per strada, stagioni dai profumi e dai colori, quelli che in città sono sempre troppo sfumati. Vivere Caira- scrive Sergio Saragosa in una intensa e bellissima prefazione ad un suo libro- significa riconoscere, dal passo, chi lo compie, significa dare nome e corpo ad un’ombra fugacemente intravista o all’eco di una voce, di un riso, di un pianto. Dunque, c’è tanto di cui essere fieri della vita di un piccolo paese di periferia. Tanto, ma non tutto. Vivere a Caira, nel pieno del secondo decennio del duemila, significa anche non avere servizi essenziali, come una farmacia aperta tutti i giorni. Significa per un anziano che ha continuamente bisogno di farmaci essere alle dipendenze di altri. Vivere a Caira, nell’era in cui la comunicazione, l’informazione e parte della formazione viaggiano velocemente in rete, significa non avere l’adsl e sentirsi sempre troppo lenti e troppo indietro rispetto alla velocità della comunicazione, dello studio e del lavoro on line. Vivere a Caira significa al mattino essere distanti dalle scuole superiori ed al pomeriggio  non avere centri di aggregazione organizzati per accogliere bambini, giovani ed anziani. Vivere a Caira significa percorrere strade che, in molti tratti, sono rattoppate come abiti vecchi e logori con dossi artificiali e segnaletica sbagliata e che riducono ad un lontanissimo ricordo quelle asfaltate e lustrate quasi sempre in prossimità delle campagne elettorali. Strade che diventano metafora evidente di una allarmante mancanza di servizi e di interesse per una realtà di paese ricca di opportunità non sfruttate e rispetto a cui cade spesso il velo della dimenticanza. Per questo motivo, un gruppo di giovani volenterosi ha deciso autonomamente di dare voce al disagio di chi vive una realtà di paese in cui le distanze rispetto ad una buona qualità della vita segnano solchi profondi, come quelli delle strade, che è assolutamente necessario risanare.
                                                                                                                                 ANTONELLA V.
 
                                                    


                                                                                                                       
                                                                                                                               

lunedì 26 novembre 2012

SENTIERO CICLOPEDONALE SENZ'ACQUA

                                                                                       FOTO: MARCO RISI

La pista ciclabile che abbraccia il corso del fiume Rapido a Cassino si estende per diversi chilometri tra la natura, però non esiste una sola fontana o una panchina dove potersi rinfrescare o bere!

mercoledì 21 dicembre 2011

Per rimanere aggiornati quotidianamente su quello che accade nella tua città





Da oggi grazie a questo sito potrete vedere news che rappresentano un’autentica miniera di novità in fatto di cronaca, attualità, cultura, sport, ecc. ecc

domenica 27 novembre 2011

domenica 6 febbraio 2011

Percorso monnezza.


La pista ciclabile in via Madonna di Loreto è invasa da bottiglie di vino e birra, un manto di foglie, rifiuti che strabordano, sterpaglie,rami secchi, piante cadute in acqua che la fanno da padrone, cespugli che tolgono la visuale. Tutt'intorno sui muri, in bella vista, lo sfogo creativo dei graffitavi. La pista ciclabile irriconoscibile. Non sembra nemmeno di vivere in un paese normale. Un sentiero ormai in preda al marciume. Da percorso verde per le bici a percorso mondezza. «Capita spesso di vedere parecchi operatori ecologici prodigarsi durante la settimana a rincorrere qualche mozzicone di sigaretta e le foglie ammassate con macchine che emettono un rumore infernale. Fanno su e giù sempre nello stesso tratto di strada: sarebbe il caso, ogni tanto, di dirottarli dove l'immondizia si accumula». Sul bordo dei sentieri, negli anfratti pieni di vegetazione mista ad immondizia e nei percorsi per gli habituè della bici. Per quel che perseverano a frequentare la pista. SI, perché negli ultimi mesi di famiglie con bimbi a seguito non se ne vede più traccia: hanno rinunciato a farsi il giretto domenicale a causa dello spettacolo indecoroso. E pure i giovani hanno detto addio al percorso ciclabile. Montagne di gomme usate, rifiuti pericolosi d'amianto si rifersano sul terreno. I politici che tanto hanno promesso dove sono? Altro che candidati a sindaco, andate a lavorare...

giovedì 20 gennaio 2011